Un operatore per l’infanzia può partecipare ai concorsi per educatore di nido?

Ciao, Gianvincenzo. Ho conseguito il corso per operatore per l’infanzia nel 2014. Posso partecipare ai concorsi per educatore di nido?

Olga

I requisii di accesso alla professione di educatore nei servizi educativi nell’infanzia (servizi di nido/micronido, sezioni primavera, servizi integrativi al nido) sono dettati dal Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 65 “Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera e), della legge 13 luglio 2015, n. 107”. Il decreto ha ridefinito il quadro dei servizi rivolti alla fascia di età compresa tra la nascita e i sei anni. Una delle più importanti innovazioni introdotte da tale fonte normativa riguarda l’introduzione di una professione di educatore per i servizi educativi per l’infanzia nell’ordinamento dello Stato. Per operare in questi servizi è previsto (art 13, c. 3) che dall’entrata in vigore del decreto sia necessario aver conseguito la laurea triennale in scienze dell’educazione con indirizzo specifico per educatori  dei  servizi  educativi  per  l’infanzia  o la laurea quinquennale a ciclo unico  in  Scienze  della  formazione  primaria, integrata da un corso di specializzazione per complessivi 60 crediti formativi universitari. Sempre il terzo comma dell’articolo 13 prevede che “continuano ad avere validità per l’accesso ai posti di educatore dei servizi per l’infanzia i titoli conseguiti nell’ambito   delle   specifiche   normative   regionali   ove    non corrispondenti a quelli di cui al periodo precedente, conseguiti entro la data di entrata in vigore del presente decreto”.

Pertanto, un operatore per l’infanzia (o una persona in possesso di una qualsiasi qualifica regionale conseguita dopo il 31 maggio 2017) non ha diritto di accedere ai concorsi per educatore nido.

Cosa succede a coloro che hanno conseguito i titoli ante 2017?

Prima del 2017, oltre ai laureati con i due titoli di studio possono accedere ai concorsi vcolo che siano in possesso di un titolo conseguito antecedentemente all’entrata in vigore della Legge e che fosse incluso tra quelli previsti dalle normative regionali.

Pertanto, una qualifica di educatore per l’infanzia conseguita entro il 31 maggio 2017 da accesso ai concorsi per educatore di nido banditi dagli enti locali.

C’è una precisazione ulteriore da fare, in quanto “le normative regionali” di Regioni e province autonome di cui all’articolo di legge sono 21. Evidentemente, se sono in possesso di un titolo che consentiva di esercitare la professione anteriormente al 31 maggio 2017 in una regione x, essendo la nuova professione prevista a livello nazionale devo poterla esercitare anche nella regione Y.

Purtroppo, moltissime regioni continuano a mantenere le qualifiche di Opi o qualifiche analoghe nei propri ordinamenti, anche se un operatore per l’infanzia non si capisce che tipo di attività possa svolgere. Un operatore per l’infanzia (e denominazioni variamente inventate dai repertori regionali) che abbia conseguito il titolo dopo il 31 maggio 2017:

• non può esercitare nei servizi sociali e socio-assistenziali (comunità per minori, campi estivi, servizi diurni per bambini e adolescenti…), in quanto le relative funzioni sono proprie di una professione prevista nell’ordinamento dello Stato, l’educatore professionale socio-pedagogico

• non può operare nei nidi/micronidi, nei servizi integrativi al nido e nelle sezioni primavera per le norme che ho citato prima

Insomma, ci sono migliaia di persone in Italia che ogni anno conseguono la qualifica per fare cose (come la baby sitter) che potrebbero fare benissimo senza qualifica (ad esempio, la baby sitter). E il più delle volte pagano pure per questi corsi.

Assurdità del sistema Italia. Una delle tante, purtroppo