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Educatori penitenziari. L’Apei interviene presso il ministero della giustizia

Sta per aprirsi una nuova stagione di concorsi al Ministero della Giustizia, e la scorsa legge di bilancio ha autorizzato le assunzioni per diverse decine di educatori penitenziari. Si tratta di una partita importante, perchè l’ultimo concorso è stato espletato dieci anni fa, gli ultimi scorrimenti sono stati nel 2019 e soprattutto, era aperto a laureati di ogni tipo: giurisprudenza, sociologia, psicologia, scienze del servizio sociale, eccetera.

Ora come sapete, gli educatori penitenziari sono professionisti che si occupano di accompagnare

le persone detenute in un percorso rieducativo: la funzione rieducativa della pena trova il suo riconoscimento nell’articolo 27 della Costituzione. Il dato che ha preoccupato molto noi dell’Apei è che il Ministero della Giustizia nel 2013 ha cambiato la denominazione della professione di educatore penitenziario, che  è diventata di Funzionario pedagogico – giuridico.

Vuoi vedere, ci siamo chiesti, che una volta cambiato il nome degli educatori penitenziari a parità di funzione, il ministero decida di aprire il concorso a lauree diverse da quelle definite per legge per educatore e pedagogista? E questo proprio in occasione del primo concorso che riguarda educatori penitenziari dopo la riforma dell’educatore professionale del 2017?
Per questo il presidente nazionale dell’Apei ha scritto al  Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria per fare presente che, essendo state definite per legge le qualifiche di educatore professionale socio-pedagogico e di pedagogista, la professione di educatore
penitenziario (o di funzionario pedagogico – giuridico fate voi) deve essere attribuiti ai pedagogisti e agli educatori professionali socio-pedagogici.
E’ una quesione importante, lo capite da soli, si tratta di centinaia di posti di lavoro e per questo ci siamo attivati. Abbiamo scritto a fine gennaio, e qualche giorno fa, non essendo ancora arrivata risposta, abbiamo riscritto chiedendo un incontro urgente. Su questa vicenda l’Apei vigilerà con attenzione. Vi invito ad aiutarci in questo lavoro di difesa della categoria, iscrivendovi all’Apei e con un contributo fattivo di idee, di iniziativa politico-professionale.
Alla prossima settimana!

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