dipendenza da gioco d'azzardo, ludopatia

La sala slot a piazza Dante, riepiloghiamo gli eventi

Il 21 dicembre 2015 il Consiglio comunale di Napoli, in considerazione del grave pericolo sociale dovuto all’aumento impressionante delle sale slot sul territorio cittadino, ha approvato un “Regolamento Sale da Gioco e Giochi leciti” che fissa criteri molto stringenti per l’apertura di nuove sale slot.  In base al Regolamento adottato, la nuova sala slot di Piazza Dante non è in possesso dei requisiti necessari per essere aperta, in quanto viola  le norme relative alla vicinanza ai luoghi sensibili e perché si trova nel perimetro del centro storico. 
Infatti:
1. si trova a meno di 500 mt dalla Chiesa di San Domenico Soriano;
2. si trova a meno di 500 mt. da una scuola (il Convitto Vittorio Emanuele)
3. è sita in pieno centro storico.
Nel mese di luglio 2016 è comparso uno striscione pubblicitario su di un palazzo di Piazza Dante che annunciava l’apertura di una sala slot e Vlt che ha generato grande allarme sociale. Lo striscione è stato quasi subito rimosso e la questione sembrava sepolta dalle parole lapidarie dell’assessore al ramo, Enrico Panini, che dichiarava “Quella sala non aprirà mai perché nessuna richiesta è stata presentata al Comune e non aprirà mai perché la sua apertura è in contrasto con il Regolamento approvato dal Consiglio Comunale a fine dicembre 2015, recentemente passato indenne da una raffica di decine di richieste di sospensive presentate al Tar Campania, tutte respinte. La Polizia Municipale è allertata da giorni e, come sempre, svolgerà il proprio ruolo di controllo“.
Ma la sera del 14 ottobre, la sala ha invece aperto e nonostante almeno due interventi della Polizia municipale e nonostante le multe comminate, la sala è ancora aperta! All’inizio è sembrato il blitz limitato ad un fine settimana, compiuto dai gestori approfittando di una procedura burocratica che doveva compiersi ed approdare certamente al diniego di autorizzazione. Ma non è andata così. La sala è ancora aperta e la vicenda ha assunto i contorni beffardi di un pasticcio burocratico nel quale rischia di naufragare la civilissima misura adottata dal Comune di Napoli e, con essa, l’esempio di buona pratica per le tante amministrazioni locali che guardano con interesse al Regolamento di Napoli come strumento efficace per arginare un fenomeno dalle pesanti conseguenze sociali. 
Chiediamo chiarezza su questa vicenda e chiediamo con forza il rispetto e l’applicazione delle regole che il Comune si è dato a protezione dei suoi cittadini più esposti alla dipendenza patologica dal gioco d’azzardo.

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