L’Apei ha scritto una comunicazione indirizzata all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli in merito al master in “psicopedagogia scolastica e prevenzione del disagio giovanile” nel quale viene richiesto di ritirare il percorso formativo.
La comunicazione è a firma del presidente nazionale Alessandro Prisciandaro, del presidente del Cts dell’Associazione Ermanno Tarracchini e del presidente campano dell’Apei Gianvincenzo Nicodemo. Il master, rileva la nota dell’Apei, è intitolato “Psicopedagogia scolastica e prevenzione del disagio giovanile” ed è aperto a laureati magistrali o con laurea vecchio ordinamento di qualunque classe di laurea.
Il master, evidenzia la comunicazione dell’Apei, è finalizzato a formare “un esperto con conoscenze e competenze in psicopedagogia scolastica in grado di svolgere attività di consulenza a supporto degli studenti, delle famiglie e degli insegnanti per la prevenzione del disagio giovanile”. Si tratta pertanto, di un consulente in “psicopedagogia”, cui il master fornirebbe le competenze atte a “realizzare in maniera efficace interventi psico-pedagogici in ambito scolastico, con particolare riferimento ai soggetti in situazioni di svantaggio e deprivazione socio-culturale, disabilità, disturbi della sfera affettivo-relazionale e del comportamento”.
La Legge, si legge nella nota, rende ordinistica la professione di pedagogista, prevede che per esercitare la professione di pedagogista sia obbligatoria l’iscrizione all’albo e che l’attività di pedagogista comprenda l’esercizio di “funzioni di coordinamento, consulenza e supervisione pedagogica per la progettazione, la gestione, la verifica e la valutazione di interventi in campo pedagogico, educativo e formativo rivolti alla persona, alla coppia, alla famiglia, al gruppo, agli organismi sociali e alla comunità in generale”.
Ora, la nota dell’Apei pone una questione normativa molto precisa, in quanto ci si troverebbe di fronte ad un master il cui bando di iscrizione prevede che formi un professionista che eroga attività di consulenza e mette in atto interventi pedagogici e psicologici nei confronti della comunità scolastica. “Il master è aperto a qualunque laureato magistrale. Non si capisce -ha dichiarato Alessandro Prisciandaro, presidente nazionale dell’Associazione – come sia possibile che si possa promettere a chimici, laureati in materie giuridiche e ingegneri di svolgere delle attività professionali che ci appaiono manifestamente nell’attività professionale del pedagogista”.
In secondo luogo, l’Apei pone nella nota una questione di ordine scientifico, entrando merito della scelta di intitolare il master a competenze psicopedagogiche. Questa seconda parte della comunicazione rileva come la pedagogia abbia una propria capacità trasformativa, che è differente dalla prospettiva psicologica. “Riteniamo, infatti, – si legge nella nota dell’Apei –che lo sguardo pedagogico sia dotato di una propria ottica trasformativa; dunque, bisognosa anche di maggiore osservazione e tempi adeguati ad attivare quei cambiamenti necessari a rendere l’ambiente di vita il più rispondente possibile ai bisogni educativi così come vengono percepiti, espressi e trasformati dal soggetto stesso”. Lo sguardo psicologico e lo sguardo pedagogico, pertanto, dichiara la nota, è opportuno che “debbano rimanere separati, lasciando ai docenti, ai genitori ed alla scuola tutta, la libertà di scelta.
La comunicazione è reperibile da questo collegamento.