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Prisciandaro (Apei): il comune di Firenze assuma pedagogisti e non sociologi, giornalisti o psicologi, per svolgere la professione di coordinatore pedagogico

Prisciandaro (Apei):  il comune di Firenze assuma pedagogisti e non sociologi, giornalisti o psicologi, per svolgere la professione di coordinatore pedagogico
Una dichiarazione del presidente nazionale dell’associazione pedagogisti ed educatori


Firenze, 07.08.2012. Il comune di Firenze ha bandito un concorso per “istruttore direttivo – Coordinatore pedagogico”. Il bando di concorso è stato preso in esame dall’Associazione dei pedagogisti e degli educatori Italiani (Apei), suscitando una polemica sui requisiti stabiliti dal Comune per l’accesso al concorso. Oltre ai laureati in pedagogia, scienze della formazione primaria e scienze dell’educazione, infatti, possono accedere al concorso candidati con le lauree più disparate. Dalle laurea in psicologia a quelle scienze politiche, scienze dell’organzzazione, sociologia e scienze della comunicazione.
“La scelta di selezionare il coordinatore pedagogico tra laureati in scienze politiche e scienze della comunicazione – ha dichiarao il presidente nazionale dell’Apei, Alessandro Prisciandaro – ci ha lasciato assolutamente basiti. E’ assurdo: dove stanno l’efficienza e l’efficacia richiesti dalla legge (legge brunetta 150/2009) se per un pedagogista si assume un laureato in scienze politiche” si chiede in una nota dell’Associazione Prisciandaro.
“La cosa ancora più assurda – rincara la dose Prisciandaro – è che il responsabile del procedimento non abbia voluto rispondere alle nostre obiezioni, inviate una settimana fa,  a concorso ancora aperto tramite mail, e che abbia risposto invece ai singoli soci”.
Ad analoghe richieste di chiarimenti inviate da persone interessate al concorso ed iscritte all’associazione il Comune ha infatti risposto che tale scelta sarebbe motivata dal fatto che “il profilo di IDCP [istruttore direttivo coordinatore pedagogico]si connota per riunire in sé competenze specifiche tecnico-professionali (psico-pedagogiche) e trasversali, intrecciate e complessivamente complementari, tali che alle conoscenze specifiche pedagogiche, si accompagnino abilità e conoscenze trasversali relative alla soluzione dei problemi, alla consapevolezza organizzativa di un settore complesso inserito organicamente nell’E.L., nella capacità di iniziativa, relazionale – orientata all’ascolto dei bisogni dell’utenza e del corpo docente, ma con l’attenzione alla normativa vigente, al lavoro di gruppo – gestionale, con forte riferimento alla decisionalità, alla flessibilità, all’assertività”.
La tesi affermata dall’ufficio Acquisizione Risorse è dunque che accanto a competenze pedagogichesiano necessarie, nella selezione del profilo di coordinatore pedagogico, altre competenze. “
“Ciò che nella nota che abbiamo ricevuto è paradossale – conclude Prisciandaro – è che si giustifichi l’introduzione di altri titoli di studio sulla base di una interdisciplinarietà che invece è presente soltanto nel corso di studi in scienze dell’educazione. Noi abbiamo un percorso di studi completo e multidisciplinare alla cui base c’à la PEDAGOGIA. Tutti i nostri laureati si sono formato in materie, ad esempio, di ambito  sociologico o  psicologico, mentre non è lo stesso per i laureati prima citati, che in merito a competenze pedagogiche, che pure vengono indicate in cima tra le competenze richieste dal profilo come competenze tecnico professionali, NON NE HANNO ALCUNA!!! “. In altre parole, non abbiamo notizia di laureati in scienze politiche, che abbiano affrontato percorsi di studio universitario in pedagogia. Oppure siamo davanti ad una amministrazione che fa politica (avranno migliaia di domande di partecipazione) invece di pensare agli interessi dei bambini fiorentini???

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