Dal 14 all 18 agosto ho partecipato alla decima edizione della summer school rivolta a dottorandi di ricerca Ecadoc. sta per European doctoral programme in carrier guidance and counseing.
Il mio progetto di ricerca non è esattamente focalizzato sull’orientamento, ma è inseribile in questo filone in quanto si occupa di come promuovere le prospettive occupazionali dei care leavers. Inoltre, la partecipazione ad Ecadoc da parte di ricercatori che fossero impegnati professionalmente in attività di orientamento era incoraggiata, ed effettivamente la mia attività professionale come operatore è principalmente incentrata su queste tematiche, cosa che poi ho scoperto essere elemento comune a moltissimi altri partecipanti.
La summer school Ecadoc è durata 5 giorni e questa edizione è stata ospitata dalla Università di Aahrus in Danimarca. Samo stati in una struttura dedicata alla formazione nella città di Sønderborg, di proprietà di una fondazione universitaria. Grandi spazi, vicina al mare, con ampissime possibilità di fare passeggiate o corse mattutine. Un piccolo paradiso. Temperature primaverili per i nostri standard italiani; il che con i 35 gradi che abbiamo dalle nostre parti è stato da me particolarmente apprezzato. Non ho avuto il coraggio di fare il bagno nel mare del Nord, ma molti lo hanno fatto.
Ecadoc è giunta alla sua decima edizione (il giovedì abbiamo fatto anche una festa per rimarcare questo decimo anniversaro). Ogni edizione viene ospitata da una università che si occupa di gestire la logistica sulla base delle indicazioni di un comitato scientifico che ne segue le linee generali. Ogni edizione quindi si svolge in un posto diverso rispetto a quella che la segue e l’anno prossimo è già stato annunciaoto che la scuola si terrà a Cipro nell’estate del 2024.
Sono molto soddisfatto di questa esperienza: è stata una bella esperienza di apprendimento. Ho scoperto che in giro per l’Europa esiste una comunità di colleghi che si dedicano alla ricerca su quello che è il mio ambito di lavoro, l’orientamento professionale; ho scoperto anche la la rete delle istituzioni europee in ambito di orientamento è più ampia di quanto immaginassi,, il che racconta di uno sforzo da parte delle istituzioni europee in merito davvero considerevole. Uno sforzo che, per la verità, non ha un corrispettivo altrettanto evidente a livello nazionale.
Ho davvero amato questa esperienza per due motivi in particolare:
- in primo luogo, a didattica è stata splendidamente progettata. Il mix di didattica frontale e in plenaria e di attività laboratoriali era davvero ben bilanciato. Tra le attività laboratoriali che ci sono state proposte ho scelto il workshop sulla thematic analysis e quello sull’osservazione partecipante, veramente molto utili al mio percorso. Ma quello che ho trovato maggiormente interessante sono quelle che chiamano Collective academic supervision: la supervisione dei percorsi degli studenti di laurea magistrale e di dottorato viene fatto attraverso una modalità collettiva che ho trovato estremamente interessante. Noi siamo abituati alla supervisione accademica individuale in rapporto 1:1, mentre abbiamo sperimentato dei moduli collettivi in cui sono gli altri ricercatori (e tra questi il supervisore) ad esprimersi sul lavoro del collega. Senza voglia di competizione da parte di nessuno (almeno, nel mio caso è stato così), ma piuttosto con la volontà di imparare con e dagli altri. Na figata.
- in secondo luogo, Ecadoc non è (solo) una attività di formazione alla ricerca. Si tratta di un percorso che vuole contribuire alla creazione di una comunità di ricercatori impegnati nella condivisione di strumenti, di conoscenza e sulla collaborazione ad attività di ricerca. Costruire comunità in un mondo estremamente individualistico e talvolta competitivo come la ricerca accademica è un enorme valore aggiunto. C’è stato anche in proposito una sessione molto interessante, con le testimonianze di alcuni ricercatori che hanno intrapreso un percorso di ricerca accademica dopo il dottorato
E’ stato molto bello stare in mezzo a colleghi di grande valore, impegnati in contesti diversi ma tutti con skills molto elevate, almeno quanto le mie. Sento il bisogno di stare con gente più brava di me, perchè solo se sei fuori zona di confort impari e cresci.
Spero proprio di tornare ad Ecadoc nel 2024 a Cipro. Nel frattempo ho salutato tutti con un poco di nostalgia