Come chi segue questi aggiornamenti settimanali sa benissimo, perché il provvedimento (Ddl S.788) venga approvato in aula, deve ricevere i pareri delle commissioni coinvolte in sede referente, essere approvato nella commissione assegnata in sede redigente ed essere approvato in aula. Le commissioni si devono esprimere sia sul testo che è arrivato dalla Camera che sui pareri.
Questa settimana (il 26 febbraio) abbiamo avuto il parere Non ostativo (sia sul testo arrivato dalla Camera, sia sui pareri) da parte della II Commissione giustizia. Nel complesso sono arrivati i pareri positivi della I (Affari costituzionali), della II (Giustizia), della V (Bilancio) e della X (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale). Mancano i pareri della Commissione III (Esteri) e della IV (Politiche dell’Unione europea), chiamate in causa in quanto è previsto il riconoscimento di titoli conseguiti all’estero (per esempio i colleghi laureati presso le Università pontificie) e perchè la materia professioni coinvolge competenze che prevedono il coinvolgimento del quadro istituzionale dell’Unione.
Nella scorsa settimana la commissione IV Politiche dell’Unione europea è tornata a discutere il nostro provvedimento. Una riunione sul parere si era già tenuta la settimana precedente, il 15 febbraio. In quella occasione, dopo la relazione introduzione da parte del relatore, si era espressa soltanto la senatrice Rojc del Partito Democratico, che aveva sottolineato l’importanza del provvedimento e si era soffermato su problematiche connesse con la comunità slovena in Italia e con il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti in Slovenia, chiedendo un approfondimento.
Nella settimana successiva, sempre in IV commissione, si è riunita per il parere il 21 febbraio. Il presidente ha comunicato che è pervenuta una nota dell’Ufficio scolastico regionale del Friuli – Venezia Giulia sui titoli di studio. Inoltre, il presidente ha comunicato che “è pervenuta a tutti i componenti di questa Commissione una nota della Commissione dell’Albo nazionale degli Educatori Professionali, in cui si sollevano perplessità sulle possibili sovrapposizioni tra la nuova figura di “educatore professionale socio-pedagogico” con quella esistente sin dal 1998 di “educatore professionale socio-sanitario”.
Su questa nota (e sulla nota dell’Usr FVG) risulta dai verbali che la medesima senatrice “concorda anche sull’opportunità di tenere conto delle considerazioni contenute nel citato comunicato degli educatori professionali”.
Come chi legge queste pagine sa, la stessa esistenza, nell’ordine delle professioni sanitarie, di un albo degli educatori professionali sanitari è una delle motivazioni che rendono indifferibile l’istituzione di un ordine degli educatori professionali socio-pedagogici (ne ho parlato qui). Nonostante siano stati infatti introdotti diversi interventi normativi che mirano alla pacifica coesistenza degli educatori professionali socio-pedagogici e degli educatori professionali socio-sanitari l’ordine degli educatori sanitari continua ad operare una azione di bullismo nei confronti di questa professione che chiede soltanto di operare nei servizi come ha sempre fatto. Peraltro, gli educatori sanitari sono poche migliaia e gli educatori professionali socio-pedagogici sono centinaia di migliaia, L’Associazione pedagogisti ed educatori italiani ha pertanto scritto una nota alle commissioni IV e VII nella quale ha riepilogato tuta la vicenda normativa e le motivazioni per le quali non è vero che l’attività professionale degli educatori professionali socio-pedagogici produrrebbe sovrapposizione.
L’ultimo ad esprimersi in merito è stato il Tar Campania, che con una sentenza del novembre 2023 ha dichiarato che non esiste alcuna sovrapposizione. Chissà, forse al Tsrm non l’hanno letta.
In quali commissioni è prevista la discussione del ddl 788 nella prossima settimana? Il provvedimento risulta all’ordine del giorno
- della commissione IV Politiche dell’Unione europea in relazione alla seduta di martedì 27 alle 15.00 e qualora necessario, mercoledì 28 alle 08.45 e venerdì 29 alle 09.15
- della commissione VII Istruzione per la seduta di giovedì 29 febbraio alle 09.30