Il 26 gennaio i tre sindacati confederali hanno firmato con le centrali cooperative l’accordo in vista del contratto collettivo nazionale di lavoro della cooperazione sociale. Ecco di seguito alcune novità che riguardano gli educatori
- Inquadramento. In primo luogo, si precisa che gli educatori laureati devono essere inquadrati in D2 (sembra banale, ma non lo è). Per gli educatori diplomati inquadrati in D1 che siano educatori professionali socio-pedagogici con qualifica da 60 cfu ed educatori nei servizi educativi dell’infanzia è prevista una indennità aggiuntiva di 41 € dal primo gennaio 2025 e di ulteriori 41 euro da primo settembre 2025 fino al primo gennaio, data in cui dovranno essere inquadrati in d2. A proposito di questa aggiunta all’articolo 47 c’è un fatto strano. Sembrerebbe che l’elemento di 41 euro aggiuntivi spettino solo a coloro che hanno la qualifica di educatore perché hanno i 60 cfu. In altre parole, alla lettera, coloro che hanno conseguito la qualifica per anzianità non avrebbero diritto all’elemento temporaneo aggiuntivo. Questo perché letteralmente l’integrazione all’articolo 47 dice che spetta agli “educatori professionali in possesso di qualifica come definita dal comma 597 della legge 205”. Ora, nel coma 597 non ci sono gli educatori che hanno la qualifica perché la hanno conseguita per anzianità (20 anni di servizio + contratto a tempo indeterminato; 10 anni d i servizio, 50 anni di età, contratto a tempo indeterminato). Questi ultimi, sono previsti dal comma 598. Faccio fatica a credere che sia voluto, sembra più un refuso. Ma in ogni caso mi pare un (grosso) problema.
- Un problema che riguarda moltissimi educatori (per la verità non solo loro) riguarda la reperibilità in servizio, le cosiddette notti passive (articolo 57). L’indennità fissa mensile è stata portata a 77,47 €. Inoltre, sono stati ridotte le fasce orarie di notti passive (dalle 24 alle 07) e l’indennità per notte passiva è di 20 euro per ciascuna notte.