gianvincenzo nicodemo, Leggi del Nico

Le leggi del Nico sull’amministrazione pubblica

Mi è capitato tra le mani un vecchio volume di organizzazione aziendale in portoghese che riporta una teorizzazione di un docente universitario della prima metà del ‘900 , che ho tradotto per voi. Il mio spagnolo non è granché, per cui un poco di pazienza se non sarà una traduzione fedele.

L’autore è tale Johao Nico (1912 – 1976), docente di economia politica all’università di San Paolo del Brasile  

Prima legge del Nico 

In ogni burocrazia o amministrazione pubblica, per quanto un compito possa essere dettagliato o imprevisto esiste di certo un sistema predeterminato atto a definire precisamente chi deve svolgerlo. 

Corollario alla prima legge del Nico. Per ogni compito esiste certamente un funzionario, un dipendente o un dirigente addetto a quel determinato compito 

Secondo corollario. Per ogni complesso di funzionari, dipendenti o dirigenti addetti ad un compito ne esiste sempre almeno uno che ritiene di non essere lui ma un altro a doverlo svolgere. 

Terzo corollario. Il fatto che esista un funzionario, un dipendente o un dirigente addetto ad un compito e che costui non lo svolge è un valido motivo perché tutti gli altri si sentano in dovere di non farlo. 

Seconda legge del Nico 

Per quanto una burocrazia o una pubblica amministrazione possa essere disfunzionale e incapace di produrre risultati all’utenza, qualunque funzionario, dipendente o dirigente avrà la convinzione profonda che in tutte le altre burocrazie non si fa un cazzo 

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