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Il mio saluto alla comunità professionale dell’Apei

Come (credo) tutti voi sapete, la mi esperienza professionale di pedagogista e di educatore è stata accompagnata dall’adesione all’ Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani. C’ero in pedagogistionline prima e pedagogistiitaliani poi quando abbiamo maturato l’idea di una nuova associazione professionale. C’ero pure quando abbiamo concepito l’identità di categoria di pedagogisti ed educatori insieme: un’intuizione che ha determinato la storia della professione. C’ero quel giorno dell’aprile del 2007 a Fisciano quando abbiamo fatto la prima riunione costitutiva dell’associazione e ho materialmente redatto e firmato l’atto costitutivo dell’associazione pochi mesi dopo.

Da allora sono stato consigliere nazionale e per tanto tempo vicepresidente nazionale dell’associazione. Insomma, ho legato il mio nome a questo percorso negli ultimi 20 anni. Molti di voi hanno fatto caso e si sono stupiti della mia assenza tra i candidati di questa nuova straordinaria tornata elettorale, che restituisce una bella prova di democrazia in una associazione che per il momento ha raccolto 50 candidature, deve rinnovare una decina di presidenti e consigli nazionali, tanti referenti oltre a presidente e consiglio nazionale. Quando abbiamo cominciato, in quel giorno di aprile non c’era nulla di quello che registriamo oggi. Eravamo una professione allo sbando, senza una vera identità, e l’associazionismo professionale dell’epoca invece che guidare la professione la usava come mercato per i propri corsi di formazione professionale. Oggi è diverso. Esistono le qualifiche (quella di pedagogista ha in più l’abilitazione dello Stato) e la presenza del pedagogista e dell’educatore sociopedagogico è molto più solida di quando abbiamo cominciato, per quanto resti così tanto da fare.
Ho condiviso questa storia, e ho lavorato perchè questa associazione diventasse di gran lunga la più rappresentativa della categoria. Ho legato il mio nome all’Apei con video, articoli e volumi…. ma la vita è fatta di stagioni.

Con lo scadere del Consiglio nazionale e l’elezione della nuova composizione degli organi io non ci sarò. Non ci sarò perchè voglio dedicarmi ad altro, e le energie e il tempo sono limitati. Non ci sarò perchè sento di aver fatto la mia parte (14 anni sono tanti) e adesso è arrivato il momento che altri facciano la propria. Non ci sarò perchè sono pronto a cambiare lavoro, e anche i miei interessi stanno cambiando.

Non è una scelta in polemica. Ai miei colleghi consiglieri nazionali lo avevo comunicato da settembre.

Sento di voler ringraziare prima di tutto Alessandro Prisciandaro per il percorso che abbiamo fatto in questi anni. Per molto tempo è stato un percorso che ha riguardato principalmente lui e me. Per molto tempo la responsabilità di questa associazione è stata sulle sue e sulle mie spalle. Poi grazie a Dio siamo cresciuti, abbiamo superato diverse crisi di crescita e ormai siamo una organizzazione adulta, con una responsabilità condivisa. Grazie, Alessandro per l’amicizia di cui mi hai onorato in questi 14 anni e la stima che sento non è mai venuta meno.

Ringrazio tutti voi con cui ho condiviso questo percorso in questi anni e in particolare gli amici del consiglio nazionale Stefania Coti Pedagogista, vicepresidente e Ermanno Tarracchini e Samuele Amendola. A voi consiglieri e a tutti voi altri che vi siete candidati agli organi di tutti i livelli un in bocca al lupo per questo nuovo percorso che si apre. Buon lavoro.

A voi tutti amici soci campani e non con cui ho condiviso questa esperienza grazie. Io resto in giro. Resto socio, e quando sarà possibile sarò felice di dare un contributo. L’amicizia resta e la stima pure. Ad maiora!

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1 thoughts on “Il mio saluto alla comunità professionale dell’Apei

  1. Stefania coti ha detto:

    Caro Gianvincenzo, nel 2016 sono salita su un treno in corsa verso il riconoscimento della pedagogia. Tu eri nella cabina di guida con il consiglio nazionale. Abbiamo condiviso esperienze umane e professionali, momenti di tristezza e dolore personale, abbiamo esultato per piccoli grandi successi professionali conseguenza di lotta dura ad un sistema che ancora oggi nega il riconoscimento professionale. Caro Gianvincenzo… Grazie a te!… Ti aspetto a Lecce con la tua splendida famiglia. ❤️

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