Lo aveva detto Draghi in una conferenza stampa di alcune settimane fa rispondendo ad una domanda del giornalista di Avvenire Marco Iasevoli: i presidenti delle giunte regionali dovranno rivedere i loro intendimenti in merito alle chiusure. Il decreto legge 44/2021 ha dato attuazione a questa intenzione. Nonostante ciò alcuni sindaci – in Campania i sindaci di Santa Maria la Carità e Agerola – hanno ricominciato a fare ordinanze di chiusura delle scuole, nonostante il quadro sia profondamente cambiato.
Ma vediamo il dettaglio del DL 44 e perchè queste chiusure sono illegittime. Il DL 44/21 prevede che nel periodo compreso tra il 7 aprile e il 30 aprile per le scuole primarie e le prime classi delle secondarie di primo grado debba essere assicurata la didattica in presenza. Questa disposizione “non puo’ essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e dei Sindaci”. Il DL inoltre prevede che siano possibili deroghe soltanto in caso di “eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2″ e che tale presenza di focolai e di rischio elevato si verifichi all’interno “nella popolazione scolastica“. Considerato che le scuole in questi comuni sono chiuse ininterrottamente da mesi è evidente che nella popolazione scolastica non siano presenti focolai. Inoltre è davvero difficile immaginare che questi due sindaci siano in grado di argomentare che nelle loro scuole (NON NELLA POPOLAZIONE IN GENERALE) sia presente “un rischio estremamente elevato”.
Il DL 44/21 prevede che queste deroghe eccezionali siano adottate secondo una precisa procedura “anche con riferimento alla possibilità di limitarne l’applicazione a specifiche aree del territorio”.
Per i duri di comprendonio il capo di gabinetto del Ministero dell’Interno ha scritto una nota ai Prefetti nella quale spiega che “appare opportuno rilevare che tale previsione non ammetta alcun intervento in deroga da parte dei Presidenti delle regioni e delle province autonome e dei Sindaci, in conseguenza dell’adozione di proprie specifiche ordinanze”. E’ noto che i prefetti si stiano muovendo per far rispettare questa previsione, e che siano pronti ad adottare provvedimenti di annullamento delle ordinanze illegittime. Il sindaco di Pomarico (Mt) ad esempio ha dichiarato in un proprio post che “sua eccellenza il Prefetto […] ci ha ribadito a lettere cubitali” che qualora “qualsiasi sindaco della provincia di Matera avesse emesso ordinanze riguardanti la chiusura scuole”, questi “avrebbe provveduto a revocare la stessa ordinanza nel giro di poche ore“.
E’ auspicabile che – prima di ricorsi al Tar che pure sono in via di definizione – i prefetti intervengano per ripristinare la legalità violata da queste ordinanze.